COSA VEDERE

      

 

 

Questo caratteristico borgo, l’antica Balneum Regis, costituisce soggetto unico nella vasta cornice paesaggistica nella quale si inserisce Bagnoregio. L’antichissimo Borgo, seconda sede comunale dopo la Contrada Mercatello, sorgeva su una platea tufacea, che per giacere sopra vasti banchi d’argilla soggetta ad erosione(traccia straordinaria ne sono gli imponenti “Calanchi”) va progressivamente restringendosi per il crollo degli orli, tanto che anche lo scrittore Bonaventura Tecchi(nativo di Bagnoregio) fu definita “la città che muore”. Oggi un agile ponte lungo circa 300 m. permette di accedervi ai pochi abitanti rimasti ed ai turisti. All’interno dell’abitato si possono ammirare alcuni resti ottimamente conservati del periodo medievale. Mirabile è la Chiesa di S. Donato anticamente in stile romanico sorta  probabilmente sui resti della struttura di un tempio pagano. In essa si custodisce tra l’altro un eccezionale Crocefisso ligneo di scuola fiamminga. Importanti sono pure i palazzi maggiori tra cui Palazzo Alemanni(in parte destinato attualmente a mostre d’aste). Di grande interesse solo le viuzze con le tipiche case basse con balconcini” profferli” caratteristici. Giunta al termine della via principale il visitatore può sostare presso la rupe orientale di Civita per ammirare lo stupendo scenario dei “ponticelli”, enormi muraglioni naturali in argilla, ultima traccia di un processo erosivo iniziato migliaia di anni fa e non ancora cessato.

 

 

Nel Capoluogo da visitare:

  • la Piramide ossario eretta nel 1891 in onore  dei Garibaldini caduti nei combattimenti del settembre-ottobre 1867. E’ posta nell’attuale parco pubblico della Rimembranza, presso Viale Diaz. Il monumento ricorda la piramide di Caio Cestio a Roma; è alta 12 m. ed ha una base triangolatre con i lati di 10 metri.
  • Porta Albana: costituiva l’ingresso principale al centro cittadino. Alcuni critici ne attribuiscono il disegno all’architetto Ippolito Scalza.
  • Tempietto di S. Bonaventura. Edificato in alto, alla destra di Porta Albana. La costruzione a croce greca e a cupola è opera dell’Architetto Pietro Gagliardi.
  • La Cattedrale di S. Nicola. Sorge su una area di un’antichissima Chiesa eretta, sembra, nel 440 e dedicata alla Madonna della neve. L’attuale  tempio, ammodernato una prima volta nel 1606 venne dedicato a S. Nicola; subì svariate modifiche, l’ulima delle quali nel 1779. Tra le cose notevoli da ammirare:
  • una Bibbia del XII sec. Probabilmente appartenente a S. Bonaventura, in pergamena miniata;
  • un dipinto del Vanni raffigurante la Maddalena;
  • una artistica teca argentea a forma di braccio benedicente, nella quale si conservano ossa e braccio di S. Bonaventura. La reliquia è posta sill’altare della terza cappella a destra.

Al termine di Corzo Mazzini il visitatore ha di fronte Piazza S. Agostino e subito sulla destra il Palazzo del Municipio. Al centro della Piazza, si erge il Monumento a S. Bonaventura. Venne inaugurato il13 luglio 1897. E’ opera in granito di Baveno(su cui poggia la statua bronzea)dello scultore neoclassico Cesare Aureli. Alla base reca tre bassorilievi in bronzo che raffigurano altrettanti momenti della vita del Santo.

  • Chiesa dell’Annunziata. Sita in Piazza S. Agostino. Opera romanico-gotica, affiancata da uno slanciato campanile a torre costruito nell’anno 1735. In essa si conservano opere pittoriche notevoli attribuite a Taddeo di Bartolo e Giovanni di Paolo. Interessantissimo il chiostro eseguiti ne 1524 su disegno dell’architetto Michele Sammicheli, e il bel pozzo centrale eseguito nel 1604 su disegno dell’architetto Ippolito Scalza. Nel tempio si possono ammirare alcuni affreschi pregevoli del ‘400 raffiguranti S. Antonio di Padova e S. Antonio Abate(in fondo a sinistra), S. Monica(primo altare a sinistra), una Madonna con bambino, SS. Bartolomeo e Giacomo(presso l’altare di destra), ultima traccia delle pitture che adornavano la superficie laterale, deturpata dai rifacimenti barocchi.
  • Belvedere. Ricorda la vecchia sede del convento francescano distrutto da frane e sismi nei secoli passati. Sul bordo orientale è scavata nel masso tufaceo una grotta detta “Grotta di San Bonaventura”, perché secondo la tradizione qui venne risanato da grave malattia per intercessione di San Francesco.

 

Musei e gallerie d’arte

  • Museo Geologico e delle Frane – palazzo Alemanni – Civita di Bagnoregio
  • Durante il periodo estivo mostre con cadenza continua presso la sede dell’Auditorium Comunale.
  • Museo Piero Taruffi – Esposizione Auto e moto d’epoca

 

 

LA VALLE DEI CALANCHI DI CIVITA DI BAGNOREGIO

Un paesaggio fantastico e surreale dove la natura fa da padrona.

A breve info su escursioni trekking.